Heber J. Grant
Cronologia degli eventi della vita
Sposa Lucy Stringham nel Tempio di St. George (Utah, USA).
Divenne padre con la nascita di Susan Rachel Grant, la prima di dieci figlie e due figli.
Divenne il segretario dei dirigenti generali dell’Associazione di mutuo miglioramento dei Giovani Uomini.
Ordinato apostolo dal presidente George Q. Cannon, dopo che il 13 aprile il presidente John Taylor ebbe una rivelazione sulla sua chiamata.
Si reca a New York per ottenere i prestiti che permettono alla Chiesa di resistere a una crisi economica nazionale.
Aprì la Missione giapponese e la presiedette fino al 1903.
Dedicati in Svezia, a Stoccolma, una casa di riunione, un centro delle conferenze e una casa della missione, come parte della prima grande ondata di edifici costruiti dalla Chiesa in Europa.
Sostenuto alla Conferenza generale (rimandata a giugno a causa di un’epidemia influenzale).
Parlò a favore della formazione della Società delle Nazioni, controbattendo le argomentazioni che sostenevano che le Scritture fossero contrarie.
Dedicò il Tempio di Laie, Hawaii (USA).
Dedica il Tempio di Calgary, Alberta (Canada).
Parlò alla prima trasmissione radiofonica della Conferenza generale.
“La radio è una delle più meravigliose invenzioni conosciute all’uomo. Avere la voce portata a migliaia di chilometri sembra quasi oltre ogni comprensione”.
Supervisionò l’istituzione della Casa della missione di Salt Lake, predecessora del Centro di addestramento per i missionari.
Dedica il Tempio di Mesa, in Arizona (USA).
Dedicò la cappella di Douglas Street a El Paso.
“La dedichiamo tutta a Te per fini santi e preghiamo che quando i Tuoi servitori e i loro amici si riuniscono qui possano farlo sotto l’ispirazione del Tuo spirito […] Benedici le persone quando si riuniscono in questo edificio per attività ricreative. Possano arrivare qui con cuore grato e con riverenza”.
Celebra il centenario della Chiesa in Europa visitando delle congregazioni nel continente.
Ebbe un ictus che ridusse le sue capacità fisiche negli ultimi cinque anni della sua vita.
“I dottori dissero che non era un ictus tale da portare alla paralisi, ma che comunque fu debilitante”.
Inviò una lettera ai soldati Santi degli Ultimi Giorni, nella quale li esortò a non cedere all’odio, neppure sul campo di battaglia.
Durante la Conferenza generale, emanò con i suoi consiglieri — J. Reuben Clark e David O. McKay — una dichiarazione ufficiale della Prima Presidenza sulla guerra.